Premessa al testo, introduzione e note di Giuseppe Gilberto Biondi, pp. Fabbri Editori, Milano, 2. Ricca, ridondante, colorata, festosa, chiassosa, ornata e retorica, quella di Seneca, asciutta, essenziale, minimalista, contenuta, quella di Euripide. Prima sconfitta, primi processi. Succede in Italia, figuriamoci in Inghilterra, dove stampa e tifosi non sono certamente teneri. Prima sconfitta inglese per Antonio Conte, che non perdeva in casa addirittura. Cineclub Sassari - cultura cinematografica. In questo numero: L’uomo che volle farsi salotto. Alberto Castellano; La classe politica andr? Ed ecco un’opera a tutto spettacolo, carica di adrenalina, intensamente tragica, barocca, retorica, grondante di tinte forti, bellissima e godibilissima, terribile e maestosa. No, non delude proprio la Medea di Seneca. La storia . Giasone sta per sposare Creusa, figlia di Creonte, re di Corinto. Medea si infuria e decide di vendicarsi. Uccide Creusa e Creonte e poi i propri figli. Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana. La Repubblica crolla sotto gli attacchi dello spietato Signore dei Sith, conte Dooku. Si contano eroi in ambedue gli schieramenti.Lascia in vita Giasone affinch. Si invola su un carro alato e si sottrae alla rappresaglie. Per diventare membro della massoneria Contiene immagini o altri file su; Collegamenti esterni. EN) Sito ufficiale, finolahughes.com. Anzi: meglio rivelare subito sin dall’ouverture tutta la tragicit. Invoca le sinistre divinit. Non ha indotto Creonte a liberarsi di Medea ed anzi, intercedendo presso il suocero, le ha salvato la vita. Creonte voleva la sua morte e Giasone lo ha convinto ad accontentarsi del semplice esilio: “Creonte ti era ostile, vuole la tua morte, grazie alle mie lacrime ti ha concesso l’esilio. Tu, avrai altri figli!” (5. Piuttosto rinunziare all’aria, alle membra, alla luce!” (5. Ed . Rimane solo Giasone, non ancora colpito. Le streghe del Macbeth, tali e quali, con quindici secoli di anticipo. Coli il mio sangue sull’altare: abituati, mano, a snudare la spada, a versare un sangue che ti . Andate e ritornate presto a casa, che vi abbracci per l’ultima volta” (8. E, un attimo dopo, ecco un messaggero che annunzia “tutto . Al suggerimento della nutrice di darsi subito alla fuga per evitare le rappresaglie dei Corinzi Medea risponde con aria di sfida: “Io andarmene? Se fossi in esilio tornerei apposta”(8. E riprende con compiaciuta ferocia a minacciare altri crimini, ben pi. Sono pochi i versi che Euripide dedica a questo tema, cos. Su, prendi la spada, povera mano mia, prendila e v. Tu li ucciderai, ma ti furono tanto cari, e io non sono che una donna sventurata!” Cos. Figli un tempo miei, pagate voi il fio delle colpe paterne. Il cuore ha brividi di orrore, il corpo . Io spargere il sangue dei miei figli, del mio sangue? No, folle furore, lungi da me questo inaudito misfatto, questa infamia contro natura: che delitto espieranno questi sventurati? Muoiano, non sono miei; periscano, sono miei. Non hanno ombra di colpa, sono innocenti, lo ammetto. Ma lo era anche mio fratello. Fluttuo in balia di una doppia corrente: come quando i venti rapaci si scontrano in guerre selvagge e il mare ribelle . L’ira mette in fuga l’affetto, e l’affetto l’ira. Cedi all’affetto, odio. Venite, figli cari, stringetevi al mio petto. Li abbia sani e salvi il padre, purch. Ma m’incalza l’esilio e la fuga. Ne perda i baci il padre, li ha perduti la madre. Di nuovo monta il dolore e si arroventa l’odio; l’Erinni di un tempo mi forza la mano. Ira, ti seguo dove mi conduci. Magari fosse uscita dal mio grembo la numerosa prole della superba Tantalide e fossi madre di due volte sette figli! Per la vendetta sono stata sterile: solo due figli, quanto basta per mio fratello e mio padre” (9. Il tema tragico e terribile del conflitto odio- amore in Medea moglie- offesa, madre- amorevole, che Euripide aveva appena accennato, sbrigativamante, qui Seneca lo affronta e lo sviluppa compiutamente, in tutta la sua barocca ridondanza, fino a quella splendida terrificante invocazione: “magari fosse uscita dal mio grembo la numerosa prole della superba Tantalide. Due volte sette avrebbe voluto averne partoriti, per poterne ora due volte sette sgozzare, per placare con pi. Grande figura tragica la Medea di Seneca, indimenticabile! E dopo l’uccisione del primo bambino, lo sgomento e insieme la gioia della vendetta e il rammarico per non averlo fatto davanti agli occhi atterriti del marito, per fargli ancora pi? Posso pentirmi, ma l’ho fatto. Una grande gioia m’invade mio malgrado, e va crescendo. Mi mancava solo che ci fosse lui a guardare. E di nuovo, ripetuto, il rammarico che solo due siano i figli, “un numero troppo piccolo per il mio odio: se qualche creatura si nasconde ancora nel mio grembo, mi frugher. Come vuole la tradizione, la tragedia si conclude con Medea che abbandona Giasone al suo dolore salendo in cielo verso il suo progenitore divino, il Sole, mentre Giasone le grida la discussa conclusione: “V. Rowling wrote an
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January 2017
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